La signora Andreina ricorda i giorni tracorsi in carcere dal padre, accusato di essere ebreo. Un'esperienza segnata dalla fame, dal disagio per una cella piccolissima, dalle razzie ai danni di altri ebrei cui i prigionieri erano costretti a partecipare, dal pensiero della morte ma anche dai messaggi di speranza che la moglie mandava di nascosto.
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